Studio Amministrazioni Condominiali
Francesco Ventura
02-02-2022

Bonus edilizi, boom di frodi: già incassati 2 miliardi di crediti fittizi

Le procure stanno ricostruendo un sistema illecito che ha consentito a organizzazioni criminali di incassare il 50% dei 4 miliardi di crediti fittizi individuati e bloccati La richiesta del mondo politico e imprenditoriale di rivedere la nuova stretta del Governo sul divieto delle cessioni multiple dei crediti dimposta rischia di scontrarsi con i numeri delle frodi che stanno via via emergendo in tutta Italia e messe in atto su bonus facciate, superbonus, sismabonus e tax credit sugli affitti commerciali. Una lunga rincorsa da parte delle procure italiane che però ha visto ben due miliardi di euro svanire dai radar. A tanto ammontano i crediti dimposta già monetizzati e in molti casi riciclati su conti correnti esteri o in investimenti in criptovalute. È quanto emerge dagli accertamenti in corso di istruzione nelle procure del Paese, che da Nord a Sud stanno ricostruendo un sistema illecito che ha consentito a organizzazioni criminali di incassare il 50% dei 4 miliardi di crediti fittizi individuati e bloccati dallamministrazione finanziaria e su cui a fine anno aveva posto laccento anche il presidente del Consiglio Mario Draghi nella tradizionale conferenza stampa. Anomala circolarità Ciò che emerge è una anomala circolarità dei crediti creati sulla base di lavori edili mai effettivamente realizzati che passano freneticamente di società in società e verso persone fisiche, senza un plausibile motivo se non quello di celarne lorigine illecita. La frode che sta ricostruendo lautorità giudiziaria è basata sullo schema della cessione dei crediti dimposta, così come era disciplinata dallarticolo 121 del Dl Rilancio, che appunto prima della modifica prevista col Sostegni ter, consentiva multiple operazioni di acquisto-vendita dei crediti. Un meccanismo che, se da una parte è stato indiscutibilmente il motore per far ripartire un settore trainante per leconomia italiana come quello delledilizia, ha però lasciato aperta una porta a chi con questi crediti ha indebitamente sottratto risorse e frodato Stato, imprese e contribuenti. Stando agli accertamenti, con il Dl Rilancio era impossibile risalire a chi spettava in origine la detrazione che aveva generato il credito ceduto, in quanto la norma prevedeva una verifica esclusivamente sul soggetto che poi si presentava materialmente per la monetizzazione allo sportello, nella maggior parte delle frodi nullatenenti. Un problema di non poco conto per gli inquirenti. Lintera operazione fraudolenta, infatti, finisce per essere schermata da una rete di persone fisiche. Dal pakistano al nullatenente I casi sotto esame sono diversi. Ci sono interi nuclei familiari alcuni privi di reddito che hanno fatto molteplici acquisti di crediti per oltre 3 milioni di euro. Un insospettabile pakistano, privo di alcun contratto di locazione valevole per lagevolazione e in assenza di dichiarazioni fiscali per gli ultimi due anni, ha dichiarato la cessione di crediti per bonus locazioni per oltre 16 milioni di euro. Un senzatetto, invece, ha dichiarato di aver comprato 6 milioni di euro di crediti bonus facciate da un altro soggetto, anchegli nullatenente e sconosciuto al fisco. Poi cè il caso di un personaggio privo di reddito, ospite di un centro di recupero, che ha aperto una partita Iva come procacciatore daffari e ha tentato di cedere a un intermediario finanziario oltre 400mila euro di crediti fittizi, poi venduti a una società di costruzioni. Lalert è scattato anche con il moltiplicarsi di società di nuova costituzione che, attraverso siti web e banner sui social network, pubblicizzano monetizzazioni veloci dei crediti dimposta per bonus edili. Il rischio è che dietro questi annunci si celino organizzazioni che pagano il prezzo del credito allo scopo di riciclare denaro sporco.